3 giugno 2008

Diaframma track by track

«Io vorrei che la gente venisse a vedermi ai concerti con lo stesso spirito con il quale va a vedere allo zoo certi animali in via d’estinzione».
Queste le parole di Federico Fiumani sulla quarta di copertina della raccolta di testi dei Diaframma appena sfornata dalla Coniglio Editore.

E credo che in effetti, a vedere i Diaframma (o Fiumani, che è lo stesso), molti ci vadano proprio con quello spirito; e non è una bella constatazione, mi viene da aggiungere. Mentre si vedono proliferare animali da palco che fanno decine di migliaia di presenze senza lo straccio di qualcosa da dire, non conforta pensare che c'è chi, con materiale umano e artistico in tale abbondanza, debba ancora accontentarsi, dopo tanti anni di carriera, delle platee risicate di club e piccoli locali.

Mi consolo allora da queste tristi riflessioni di carattere musico-zoologico con la lettura della carrellata, completissima e accurata, dei testi di Fiumani. Il volume spazia dai primi brani del gruppo fiorentino, quelli precedenti all'uscita dell'ormai classico Siberia (ed oggi raccolti nella raccolta Albori), fino alle canzoni dell'ultimo Camminando Sul Lato Selvaggio.

A punteggiare le liriche, a fondo pagina, i commenti dell'autore, brevi annotazioni spesso assolutamente rivelatorie. Si scopre ad esempio che la famosa e bellissima Amsterdam era uno scarto, poi recuperato in fretta e furia per completare Siberia; che le "ragazze del Drive In" citate in Blu Petrolio sono proprio quelle del varietà di Italia1; che Irriconoscente era dedicata alla moglie di Miro Sassolini; che le Labbra Blu del brano omonimo erano ispirate a quelle del cantante degli Psychedelic Furs; e qui mi fermo per non rivelare troppo.

Su Fiumani vi ho detto e ridetto, per cui non sto a ripetervi concetti già espressi.
Mi limito ad un invito: andate a comprarvi il libro, sono 16 euro spesi bene.