31 ottobre 2012

Einstürzende Live 90: Rockpalast

Veloce nota di servizio: è in arrivo tra pochi giorni (uscita prevista il 12 novembre) una edizione in CD e DVD del concerto tenuto dagli Einstürzende Neubauten, nel lontano 1990, per lo show TV della televisione tedesca Rockpalast.

Oggetto in questi 22 anni di bootleg e uscite non ufficiali di vario genere, lo show comprende 16 brani ed è uno dei favoriti della band industriale germanica.

Pare tra l'altro che non si tratti dell'unica uscita live all'orizzonte per i Neubauten. Sarebbe infatti in cantiere, come annunciato dalla band in un'e-mail ai fans, un altro DVD con concerti dall'ultimo tour, il 3 Decades Tour.

Per quest'ultimo non ci sono ancora dettagli disponibili, mentre per il Live At Rockpalast 1990 trovate la scaletta qui di seguito.

1. Prolog
2. Feurio
3. Der Tod ist ein Dandy
4. Sehnsucht
5. Armenia
6. Yu Güng
7. Zerstörte Zellen
8. Trinklied
9. Ich bin’s
10. Stuhl in der Hölle
11. Der Kuß
12. Haus der Lüge
13. Kein Bestandteil sein
14. Zeichnungen des Patienten O.T.
15. Sand
16. Ich bin das letzte Biest am Himmel

28 ottobre 2012

Mick Harvey live



Di solito non faccio riprese ai concerti, anzi da un po' ho smesso anche di portarmi la macchina fotografica: odio quella distesa di display luminosi che inquinano l'ambiente dei live da qualche anno a questa parte.

Ma stavolta ero nella saletta piccola del teatro Dal Verme di Milano, in cui non potevo dare alcun possibile fastidio a chi stava dietro. E allora un paio di pezzi li ho catturati. Ecco qua Photograph, peccato mi sia lasciato scappare October Boy.

25 ottobre 2012

The Seer, il fiume in piena degli Swans

Accingermi a scrivere le righe che seguono mi ha portato alla mente la famosa frase che sostiene che "parlare di musica è come ballare di architettura" (attribuita a Frank Zappa ma anche ad una mezza dozzina di altri).

Non che questo sia vero per gli Swans più che per chiunque altro, o per questo particolare disco più che per qualsiasi altro. Forse è giusto ammettere che sono intimidito dal materiale sonoro di quest'album perché temo di dire cose molto scontate, sciocche e banali. Come faccio sempre, probabilmente.

Comincio allora dalla più scontata: Mr Gira ha sorpreso tutti con quest'album, soprattutto dopo il precedente My father will guide me up a rope in the sky, che nel 2010 aveva segnato il ritorno in studio degli Swans dopo quattordici anni di silenzio. Laddove infatti quest'ultimo era stato un album di canzoni dalla durata relativamente breve, dove veniva dato grande spazio a liriche complesse, qui a farla da padrone sono le lunghissime parti strumentali, con il cantato relegato quasi sempre in coda a fare quasi da chiosa ad ondate di materia sonora che mescolano folk apocalittico, post rock, psichedelia e ripetizioni dal sapore doom.

Un po' come a sottolineare una totale libertà stilistica, il musicista americano si svincola dunque dalla prova precedente, che aveva goduto di ottima critica, e si lancia nel vuoto con una raccolta che richiede un'assimilazione ben più complessa. Ma paradossalmente non è un materiale che respinga, come ai tempi delle prime uscite nei lontani anni '80, dove la sperimentazione conduceva a dissonanze e momenti di strazio sonoro, allora strumentali ad una espressività che era necessaria per discostarsi dalle follie di plastica del tempo corrente. Oggi Gira è un artista che si dice più maturo e consapevole, ed anche più sereno, condizione che si riflette in una migliore fruibilità anche delle sue composizioni meno facili.

Ci ho messo del tempo ad accettare che queste due ore di musica siano al contempo così ostiche e così attraenti, così complesse e così digeribili. Come pure pare strano che gli Swans nel 2012 possano ancora firmare un'opera tanto significativa, come se per loro il tempo non fosse un ostacolo ma anzi un alleato. Gira, ormai cinquattottenne, ha dichiarato che "ci sono voluti 30 anni per realizzare un album come questo" e che The Seer rappresenterebbe "la summa di tutti i precedenti dischi degli Swans e di tutta la musica che ho realizzato fino ad oggi". A me pare addirittura che prescinda da tutta la musica realizzata fino ad oggi, il che è ancora più incredibile.

23 ottobre 2012

Depeche Mode 2012-2013: new song, new album, new tour




Oggi c'è stata l'attesa conferenza stampa dei Depeche Mode a Parigi, e tra le altre cose (chiacchiere di poca importanza, a dire il vero) è saltato fuori questo video con una canzone nuova, per ora senza nome ma dal possibile titolo Angel of Love.

Il nuovo album del trio anglosassone dovrebbe uscire nella prossima primavera, e a detta di Martin Gore “c'è un po' del feel di Violator su alcune canzoni e un po' del feel di Songs of Faith and Devotion su altre” aggiungendo che a suo modo di vedere si tratterà di “un po' un ibrido di quei due album”.

Sembra però un'affermazione cucinata per tutti quanti si sono lamentati di Sounds Of The Universe. Sentendo il pezzo nuovo, non mi pare ci sia molto da stare allegri, ma magari ci sarà qualche sorpresa - anche se non ci spero più molto.

Dopotutto, non si può essere grandi per sempre, e diciamo che anche i grandissimi prima o poi potrebbero chiudere bottega per onore alla gloria passata (una bella colonia estiva permanente per Martin, Dave e Robert Smith... vabbè, lasciamo perdere).

Comunque, è stato annunciato anche un lungo tour mondiale, con due appuntamenti in Italia a luglio 2013. Vi copiaincollo brutalmente tutte le date qui di seguito.

May 7: Hayarkon Park, Tel Aviv, Israel
May 10: Terra Vibe, Athens, Greece
May 12: Georgi Asparuhov Stadium, Sofia, Bulgaria
May 15: National Stadium, Bucharest, Romania
May 17: Kucukciftlik Park, Istanbul, Turkey
May 19: Usce Park, Belgrade, Serbia
May 21: Puskas Ferenc Stadium, Budapest, Hungary
May 23: Hippodrome, Zagreb, Republic of Croatia
May 25: Inter Stadium, Bratislava, Slovakia
May 28: O2 Arena, London, England
June 1: Olympic Stadium, Munich, Germany
June 3: Mercedes-Benz Arena, Stuttgart, Germany
June 5: Commerzbank Arena, Frankfurt, Germany
June 7: Stade De Suisse, Berne, Switzerland
June 9: Olympic Stadium, Berlin, Germany
June 11: Red Bull Arena, Leipzig, Germany
June 13: Parken, Copenhagen, Denmark
June 15: Stade De France, Paris, France
June 17: Imtech Arena, Hamburg, Germany
June 22: Locomotive Stadium, Moscow, Russia
June 24: SKK Arena, St. Petersburg, Russia
June 27: Peace & Love Festival, Borlange, Sweden
June 29: Olympic Stadium, Kiev, Ukraine
July 3: Esprit Arena, Dusseldorf, Germany
July 7: Rock Werchter Festival, Werchter, Belgium
July 11: BBK Festival, Bilbao, Spain
July 13: Optimus Alive Festival, Lisbon, Portugal
July 16: Antic Arina, Nimes, France
July 18: San Siro Stadium, Milan, Italy
July 20: Olympic Stadium, Rome, Italy
July 23: Olympic Stadium, Prague, Czech Republic
July 25: National Stadium, Warsaw, Poland
July 27: Vingis Park, Vilnius, Lithuania
July 29: Minsk Arena, Minsk, Belarus

20 ottobre 2012

My Love Takes Me There (to Crime And The City Solution)

A 22 anni dall'ultimo album in studio, il cantante australiano Simon Bonney ha inaspettatamente deciso di resuscitare i Crime and the City Solution. Ai tempi il gruppo ebbe diverse incarnazioni ed incluse membri dei Birthday Party, degli Swell Maps e degli Einstürzende Neubauten, con unica costante lo stesso Bonney.

Mai giunti al successo conosciuto da altri artisti provenienti dalla stessa scena - penso ovviamente a Nick Cave - i Crime and the City Solution sono stati una band di culto, con all'attivo 4 album ed una partecipazione alla colonna sonora di Until the End of the World con il brano The Adversary.

I piani per la band sono un tour (già iniziato questo mese), una compilation, appena uscita col titolo A History of Crime (Berlin 1987-1991), e un album in studio che verrà pubblicato, secondo quanto annunciato dalla Mute, agli inizi del 2013, col titolo American Twilight.

Notevole la formazione raccolta da Bonney per questa nuova incarnazione della sua creatura: dall'ultima formazione degli anni '80 tornano il violinista Bronwyn Adams e il chitarrista Alexander Hacke, già negli Einstürzende Neubauten. A loro si aggiungono l'artista visuale Danielle de Picciotto, il batterista dei Dirty Three Jim White, l'ex bassista dei Dirtbombs Troy Gregory, il tastierista Matthew Smith e, ultimo ma decisamente non ultimo, il chitarrista dei 16 Horsepower e dei Woven Hand, David Eugene Edwards.

La prima traccia disponibile da American Twilight lascia sperare in un album decisamente interessante. Ecco dunque a voi My Love Takes Me There.

14 ottobre 2012

Clan Of Xymox, è tempo di cover

Per alcuni artisti la tentazione della cover pare essere irresistibile, tanto più quanto maggiormente si è raggiunta una solida reputazione come autore, e penso ad esempio al recente album di Iggy Pop.

Questa volta è il turno dei Clan of Xymox, alias ormai il solo Ronny Moorings, il quale da molti anni si occupa senza praticamente alcun apporto esterno di composizione, registrazione ed arrangiamenti delle tracce che vengono pubblicate a nome della venerabile band dell'underground electro-dark olandese.

La domanda è scontata ma tocca porsela: a cosa serve un disco di cover? Di solito praticamente a nulla, se non a dare un paio di brani dal sapore esotico da mettere in scaletta nei live. Ma questo si può fare anche senza pubblicare una raccolta di versioni di brani altrui. In rarissime occasioni una cover è interessante, e non parliamo di quante volte può essere considerata migliore dell'originale.

Detto ciò, la cosa che mi ha lasciato più perplesso è stata la scaletta (riportata in fondo a questo post), basata massivamente su grandi classici goth. Che bisogno ci può essere per la milionesima cover di A Forest dei Cure? E infatti la versione qui presentata non aggiunge nulla all'originale (a meno che non si ritenga notevole il rimpiazzo del basso di Gallup con un suono decisamente elettronico).

Comunque, osservato per inciso che il sound scelto per l'album è quello più dance, del periodo Breaking Point, per capirci, e che la scelta è sensata, vista la destinazione naturale di questi brani sulla pista da ballo, proviamo a valutare la riuscita delle re-interpretazioni. Laddove è stata abbracciata la tattica della pura clonazione, si ritrovano risultati quasi inquietanti: Alice è praticamente sovrapponibile all'originale dei Sisters Of Mercy, timbro di voce incluso (Moorings la canta con l'impostazione usata nel bellissimo Creatures). Più interessante allora la versione di Venus degli Shocking Blue (già famosa nella versione delle Bananarama), che si discosta dall'originale sia per sonorità che per una lieve modifica del testo, o il recupero della dimenticata Is Vic There? dei Department S (band tocca-e-fuggi della prima new wave).

Il migliore risultato però è probabilmente quello ottenuto con Creep, che viene rivitalizzata nella versione CoX con un arrangiamento che la trasforma il tanto che basta ma ne mantiene inalterata la bellezza. Impeccabili, ma molto scolastiche, le interpretazioni di Joy Division, New Order e Depeche Mode, mentre è interessante ma già edita quella di Heroes di Bowie, uscita qualche anno fa in EP. Non eccezionali a mio parere quelle di Something I Can Never Have dei Nine Inch Nails e di Red Light di Siouxsie, quest'ultima affidata per la parte vocale a Mojca (collaboratrice e compagna di Moorings).

Ma dove c'è gusto non c'è perdenza, e allora se l'album può essere gradevole per i fan del Clan, o utile ad attirarne di nuovi, ben venga. Sicuramente qualcuna di queste tracce animerà le nottate dei club alternativi europei.
  1. Venus (Shocking Blue)
  2. Alice (The Sisters of Mercy)
  3. Is Vic There? (Department S)
  4. A Forest (The Cure)
  5. Something I Can Never Have (Nine Inch Nails)
  6. Red Light (Siouxsie and the Banshees)
  7. Decades (Joy Division)
  8. Heroes (David Bowie)
  9. A Question Of Time (Depeche Mode)
  10. Creep (Radiohead)
  11. Blue Monday (New Order)

6 ottobre 2012

Superluminal

Dopo essere stati per qualche anno un combo elettronico con forti influenze dub e trip hop, con qualche puntata nel lounge (il vertice di questo primo periodo è l'oscuro Cargo, ma la fama  giunse con un brano remixato da Richard Dorfmeister, l'arcinota Sofa Rockers), gli austriaci Sofa Surfers sono approdati ad una seconda vita dal 2005, ossia da quando si sono dotati di un vocalist (l'eccezionale Mani Obeya) ed hanno abbracciato un filone molto più caldo, con venature rock e soul, che avrà spiazzato qualche seguace della prima ora ma ha sicuramente deliziato le mie orecchie (pur appartenendo io stesso al novero dei fan della prima ora).

Dall'omonimo Sofa Surfers del 2005 a Blind Side del 2010 c'era già stato un crescendo di amalgama compositivo e di intensità emotiva, paragonabili solo forse all'eccellenza del genere, ossia ai Massive Attack di Mezzanine. Temevo dunque che il nuovo album potesse deludermi, come capita a volte dopo che una band ha raggiunto i propri vertici.

Non potevo ricevere smentita più decisa: il nuovo Superluminal è una raccolta sorprendente, una sequenza perfetta di brani straordinari che potrebbero (in un mondo ideale, non in questo) ambire ad essere altrettanti singoli ammazza classifica. E, ci tengo a sottolinearlo, usualmente non cedo facilmente all'iperbole (e sempre meno mi capita col passare degli anni e l'accumularsi degli ascolti).

Trame avvolgenti, basi minimali dal groove asciutto ma irresistibile, sonorità in bilico tra soul e trip hop, la voce di Obeya che tocca l'anima, il guest vocalist Jonny Sass che a metà scaletta spezza opportunamente la possibile ripetitività stilistica fornendo un apporto al livello del collega. Certo, i toni restano sempre moltp scuri, e questo potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Ma i miei certamente si, anzi ci sguazzo facendo le fusa come un gatto sul calorifero in una serata autunnale.

01 – Out, Damn Light feat. Mani Obeya
02 – Valid Without Photo feat. Mani Obeya
03 – Word In A Matchbox feat. Mani Obeya
04 – Edgelands feat. Mani Obeya
05 – Broken Together feat. Mani Obeya
06 – In Vain feat. Jonny Sass
07 – Begin (The Shadow Line) feat. Mani Obeya & Jonny Sass
08 – Bound feat. Jonny Sass
09 – Superluminal feat. Mani Obeya
10 – Glitches, Crashes & Ashes feat. Mani Obeya