2 giugno 2013

Re-Mit: The Fall numero 30

Difficile, al 30° album di studio, dire qualcosa di nuovo su una band che, diceva John Peel, "non ha mai fatto un album brutto". Giudizio opinabile come qualsiasi giudizio personale, ma non troppo lontano dalla realtà se si considera che si tratta di un pensiero piuttosto condiviso dalla critica e dai fan della band di Mark E. Smith.

Diciamo allora un paio di notizie. Si, questo è proprio il numero 30, senza ombra di dubbio (secondo i miei calcoli, pare invece proprio il 29°). Aggiungendo live, raccolte e quant'altro, il numero triplica, se non peggio. Incredibile a dirsi, questo è il quarto album di fila con la medesima formazione. Un assoluto record per un gruppo che possiede addirittura una pagina dedicata ai propri cambi di organico su Wikipedia.

Re-Mit si segnala, musicalmente parlando, soprattutto per l'abbandono della formula "basso rutilante e cattivo, chitarra rombante, voce incazzosa" che era diventata un po' stanca sul precedente Ersatz G.B (ma aveva dato il meglio nell'eccellente Your Future Our Clutter), e per la maggiore varietà di stili ed esperimenti. Spesso la linea di basso resta indietro e dà spazio ai notevoli riff chitarristici (mai banali in questa raccolta). Il mood sembra in generale meno astioso, con qualche asperità in meno e qualche vaga cupezza in più. Ma sono sfumature. Al solito, la compagna di Smith e tastierista Elena Poulou interviene con la propria voce in un brano; come al solito, Smith se la prende in un altro con qualche gruppo che non gli va giù (stavolta tocca agli LCD: "James Murphy is their chief/They show their bollocks when they eat").

Per il resto, posso solo consigliarvi di aggiungerlo alla "collezione delle figurine" dei vostri album dei Fall, senza tema di rimanere troppo delusi. E poi la copertina è brutta abbastanza da meritare di essere posta di fianco alla precedente.

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